Paolo Bianco, allenatore del Modena, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, parlando della nuova esperienza che lo attende

Ecco le parole del tecnico gialloblù.

11 maggio 2013, Lanciano-Sassuolo 2-2, la sua ultima partita in B…

“Irrati mi ammonì per un fallo su Falcinelli, che ora è qui con noi. E saltai la gara decisiva”.

Vittoria al 96’ con il Livorno e prima volta in A per il Sassuolo.

“Un finale incredibile: siamo stati primi tutto l’anno, nelle ultime 4 partite bastava una vittoria e abbiamo perso col Modena e pareggiato con Padova e Lanciano. Se non avessimo vinto saremmo arrivati terzi col Livorno secondo e il Verona primo”.

Come torna al Braglia?

“Sono un uomo cambiato con un ruolo e responsabilità completamente diverse. Serve più attenzione per tutti. Ma è l’opportunità che aspettavo”.




Ha lavorato con De Zerbi e Allegri, non proprio uguali come proposta di calcio.

“Non volevo fare il collaboratore, ma De Zerbi mi ha chiamato quattro volte e all’ultima ho capito che era la soluzione migliore: lo conosco da una vita, abbiamo vinto insieme la B a Catania (2006, ndr ), ha qualcosa di diverso dagli altri e dopo Sassuolo l’ho seguito anche allo Shakhtar.

Poi la Juve mi ha chiamato tre volte: io aspettavo la B, ma poter lavorare con Allegri, dopo essere stato suo giocatore a Cagliari e sapendo che è agli antipodi da De Zerbi, mi piaceva”.

Cosa ha capito?

“Le squadre rispecchiano i caratteri dei loro allenatori. Se vedi un’identità è perché dietro c’è un lavoro: è quello che voglio”.

Partiamo da De Zerbi.

“Va alla ricerca di qualcosa che non troverà mai: la perfezione. Nel calcio non esiste. Puoi simulare tutto, ma poi c’è l’imponderabile. Però questo gli ha permesso di arrivare in alto”.




E Allegri?

“È un genio, una persona di livello superiore. Quello che ha passato nell’ultimo anno non lo auguro a nessuno, con pressioni fortissime. Mi ha insegnato a gestire i momenti di difficoltà, in questo è un fenomeno”.

Sarà un Modena più vicino al Brighton o all’ultima Juve?

“A nessuna. Sarà un Modena frutto delle mie esperienze. Ho allenato anche in C, dove hai meno risonanza ma problemi veri. A Modena sono arrivato nel momento giusto, sono pronto”.

Un allenatore da sfidare?

“Sono amico di Fabio Caserta, ma mi incuriosisce Pirlo: abbiamo fatto il master insieme, mi voleva alla Juve con lui ma avevo già firmato col Sassuolo. Abbiamo parlato tanto, ha ottime idee. Da allenatore ha qualcosa di diverso, come da calciatore”.

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