In vista del prossimo match dei canarini in casa della Spal, abbiamo intervistato Fabiano Speggiorin, il giocatore che ha segnato la rete dell’ultima vittoria del Modena a Ferrara.

Tanti i temi toccati: oltre a raccontare quella partita e il calcio di allora, ha spiegato la nascita calcistica di Tommaso Silvestri e commentato il suo amico Attilio Tesser. Pronostico? Un pareggio che accontenta tutti.

Fabiano Speggiorin è l’artefice dell’ultima vittoria del Modena a Ferrara contro la SPAL e lo ricorda così:

“Calciai il rigore alla destra del portiere, con la SPAL c’era rivalità in un calcio che era molto diverso rispetto ad oggi; era un calcio molto più agonistico. Si giocava molto più in verticale e c’era tanta partecipazione emotiva da parte dei calciatori. Oggi forse questa partecipazione è filtrata dal dio denaro ma anche adesso, se non metti un po’ di agonismi, non vinci. Pensate ad Argentina – Arabia ai Mondiali in Qatar: si vedeva lontano un miglio che c’era una squadra che voleva vincere e una squadra che pensava di aver vinto già vinto.

Vincemmo la partita con la SPAL con grande tenacia, fu una partita sofferta”

Non giochiamo con la SPAL da oltre 20 anni, come finirà?

“In questo momento SPAL e Modena sono emotivamente contrapposte: il Modena viene da una vittoria entusiasmante contro il Parma mentre la SPAL viene da due sconfitte (con Benevento e Brescia) ed è entrata nella paura della categoria.

Una considerazione però la devo fare: il Modena è una squadra veloce che gioca con convinzione e sa lottare come pochi mentre la SPAL è molto compassata. Se Tremolada è in giornata il Modena ha buone possibilità di fare risultato.

Ero a Cittadella e ho visto un Modena che ha saputo soffrire per portare a casa un risultato importante. Brutta partita ma ottimo risultato per i canarini.”

Tommaso Silvestri? È cresciuto con me

Silvestri è un perno della difesa del Modena e, prima di andare alla Juventus, era con me a Venezia. È un ragazzo straordinario e, ai tempi, a livello difensivo era uno dei giocatori più attenzionati. Dopo tanto anni lo rincontrai. Io non l’avevo riconosciuto (l’ultima volta che l’avevo visto era un bambino) ma lui mi si avvicinò e mi saluto. Si ricordava di me e questo mi fece molto piacere.

Sono molto amico di Tesser

Conosco molto bene Attilio Tesser, abbiamo fatto un anno insieme a Coverciano per il corso da allenatore. È uno di quegli allenatori che s’è formato con la sua volontà. Giocava terzino a Napoli e si vedeva che aveva determinate attitudini. Ha dei valori umani e dei principi molto importanti. Sul calcio ha le sue idee e riesce a trasmetterle bene ai giocatori. I risultati parlano per lui: chi vuole vincere la Lega Pro va a prendere Tesser.

L’unico difetto? Non ha grandissime intuizioni ma è pragmatico ed è quello che conta.



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