Se si guarda solo ai numeri, il Modena non dovrebbe essere in quella zona di classifica.
Analizzando con una rapida occhiata infatti i gol realizzati e i gol subiti, ci si rende conto che la media è circa pari a quella delle squadre in lotta ora per entrare nei play off, come ad esempio il SudTirol, il Brescia o il Cagliari. Il problema però dei canarini è la distribuzione di queste reti, si in positivo che in negativo.
Infatti, se si escludono le partite contro Ternana e Como, in cui sono arrivate complessivamente nove reti, ne rimangono all’attivo solamente 8 in undici partite, mentre quelle subite rimangono 16 in altrettante gare. Una differenza reti, ad oggi, da retrocessione.
Questo ci porta a considerare il Modena come una squadra in difficoltà dal punto di vista realizzativo, che ha trovato una vittoria straripante contro i lariani con gol che si potrebbero impropriamente definire casuali, su palla inattiva. Tante volte è capitato di vedere azioni arrivare fino ai limiti dell’area e poi errori nell’ultimo passaggio o in porta senza pretese.
Non è quindi la mole di gioco il problema, ma la capacità realizzativa che non è sufficiente per andare serenamente verso la salvezza. A questo fa poi eco il problema difensivo: escludendo Pisa infatti (partita molto particolare e condizionata dagli episodi), non ci sono state le classiche ‘imbarcate’, ma solamente due partite senza gol subiti.
Questo prova quanto detto più volte, ovvero che la difesa in generale funziona, ma gli errori individuali spesso sono fatali e se compie almeno uno ogni partita. Se poi, si aggiunge che si fatica a recuperare per le difficoltà esposte sopra, la frittata è fatta.
Oltre ad un cambio di passo, quindi, nelle prossime partite sarà necessario anche trovare una modalità che permetta ai giocatori attualmente in rosa di diventare più pericolosi, a partire da Azzi e Tremolada, due talenti che non possono permettersi di giocatore sottotono come fatto fino ad ora.
(Foto modenacalcio.com)